



The UNICYCLE
Saddle
sella
Saddle handle
maniglia sella
Seatpost clamp
morsetto tubo sella
Seatpost
tubo sella
Rim
cerchio
Frame
telaio
Tyre
pneumatico
Hub
mozzo
Crank
pedivella
Pedal
pedale








IL MONOCICLO: STORIA, FISICA e MECCANICA
LA STORIA
Come nacque il monociclo?
Molti di noi sono abituati all'idea per la quale il monociclo sia uno strumento nato e sviluppatosi nell'ambiente circense, ma in realtà non è esattamente così.
Il monociclo è un diretto discentente del famoso velocipede, quello che forse a noi è più noto come l'antenato della bici. Stiamo parlando di quella strana bici con una ruota anteriore enorme (circa 50 pollici di diametro), una ruota posteriore di dimensioni molto minori (circa 10 pollici), ed i pedali collegati direttamente alla ruota posteriore (proprio come in un monociclo). Il velocipede in particolare prevedeva , per i più esperti , che dopo essere partiti si sollevava da terra la ruota posteriore e si procedeva solo su quella anteriore, esatamente come in un monociclo. Di conseguenza molti velocipedisti, una volta esperti, eliminavano del tutto la piccola ruota posteriore....ed ecco il 'monociclo'. Purtroppo (o per fortuna) però con l'invenzione della bicicletta qualcosa cambiò. Il velocipede/monociclo richiedeva particolari capacità di equilibrio soprattutto in fase di apprensione, e quindi tutti preferirono la bici, quella che oggi è il principale mezzo di trasporto su ruota non a motore. Da questo momento in poi il monociclo inizio a 'perdere colpi' e un po alla volta il suo ruolo di mezzo di trasporto andò scomparendo. Così il monociclo continuò la sua carriera e i suoi sviluppi negli ambienti del circo, giocoleria ed equilibrismo, nei quali un po tutti sono abituati a vederlo. Questo finchè qualcuno decise di farne nuvamente un mezzo di trasporto, anzi, uno sport vero e proprio.
Così verso gli inizi degli anni 1980 una serie di 'pionieri coraggiosi' diedero vita ad una serie di idee e sviluppi, che hanno riportato in luce il monociclo nel mondo dello sport, a livello mondiale. Cosi' si sono sviluppate diverse discipline, dal freestyle al downhill al trial al flat allo street al cross country, e con esse una serie di sviluppi tecnologici che hanno reso il monociclo una perfetta ''macchina da sport''.
Oggigiorno lo sviluppo del monociclo è ormai affermato in alcuni paesi del mondo, il altri si è affermato più tardi. La crescita dei monociclisti sportivi è ormai esponenziale. Il monociclo è ormai SPORT. Ogni anno in ogni parte del mondo si tengono campionati mondiali, europei, nazionali o locali di monociclo, nelle più svariate discipline.
Ormai è troppo tardi per tornare indietro, il monociclo.....è SPORT.
LA MECCANICA
Come è fatto un monociclo?
Meccanicamente un monociclo è relativamente semplice. Esso è infatti composto principalmente in due parti, una parte inferiore ed una parte superiore.
la parte inferiore è composta da ruota, penumatico, mozzo centrale, pedivelle e pedali.
In particolare le pedivelle sono collegate in maniera diretta al mozzo centrale, il quale è il cuore di un monociclo. Sul mozzo infatti viene scaricata la gran parte del peso. Mentre infatti su una bicicletta il peso del nostro corpo viene distribuito tra le due ruote e/o sul meccanismo di trasmissione centrale, su un monociclo il peso è scaricato tutto sull'unica ruota 'disponibile', (gli stessi pedali e pedivelle sono collegati all'asse della medesima ruota!) .Proprio per questo il mozzo centrale di un monociclo è la parte più robusta, proporzionalmente pesante e resistente. In particolare la forza la si scarica maggiormente alle estremità del mozzo, poichè è li che sono collegati telaio e pedivelle. Naturalmente tipologie, forme, dimensioni e caratteristiche di tali componenti sono legate alla tipologie e alla relativa disciplina di monociclo che si sta considerando.
La parte superiore del monociclo è invece composta da telaio, tubo sella e sella.
Il telaio è collegato al mozzo tramite ''cullette'' che poggiano su dei comuni cuscinetti a sfera inseriti nel mozzo, che permettono al telaio di ruotare liberamente a 360° intorno alla ruota, e quindi alla ruota di ruotare indipendentemente dalla posizione del telaio. Quindi, pedivelle e pedali sono praticamente fissati alla ruota, il telaio invece , grazie alla presenza dei cuscinetti, è fissato ad essa ma ruota indipendentemente da essa.
LA FISICA
Come si muove un monociclo?
La fisica che sta alla base del monociclo è relativamente complicata, ma questo che diremo non c'entra nulla con l'imparare ad andare in monociclo, poichè tutto ciò che diremo sarà il nostro corpo ad acquisirlo in automatico; quindi, ''non bisogna studiarlo'', possiamo anche non saperlo!!!
Come si muove un monociclo?
Come sappiamo tutto si muove per mezzo di una forza, ma quali sono le forze che permettono ad un monociclo di muoversi? Principalmente esse sono due: la forza fisica di chi pedala, e la forza di gravità, in combinazione tra loro.
La prima, quella fisica, è la forza delle nostre gambe, quella che utilizziamo per spingere i pedali, cioè per pedalare. E' immediato pensare che in un monoiclo, essendo pedali e pedivelle collegati direttamente all'asse dalla ruota, lo sforzo è molto maggiore di quello fatto su una bicicletta, la quale grazie a catena e rapporti rende tutto meno faticoso.
Attenzione però, in un monociclo ci viene in aiuto la seconda forza, la forza di gravità, ma in che modo? Detto in parole povere, quando in monociclo ci sbilanciamo col corpo in avanti, la forza di gravità ci attira verso terra, cioè ci ''invita a sbattere faccia a terra'', ed è proprio a quel punto che pedalando riusciamo a ''rimetterci dritti''. Cioè in poche parole il monociclista sfrutta la forza di gravità ( o meglio la sua componente parallela al suolo, ma non entriamo in dettagli noiosi) per pedalare, cioè per diminuire lo sforzo. Naturalmente il monociclista per ''rimettersi dritto'' dovrà pedalare più velocemente e con più forza, ma è sfruttando la combinazione delle due forze che riuscirà a procedere in avanti. E' un po come quando camminiamo a piedi, ci sbilanciamo in avanti e poi poggiamo il piede in avanti per non cadere.
Tutto ciò naturalmente è strettamente legato alla pendenza della strada su cui siamo. Se siamo in discesa infatti le cose cambiano, così come se siamo in salita. Il discorso è più o meno lo stesso, ma come posizione ''dritta'' bisogna considerare quella nella direzione della forza di gravità, ma non scendiamo in questi dettagli troppo ''pesanti''. Quello che invece ci sorge spontaneo è invece la domanda:
ma come si frena?
Se non ci sono freni, è semplice, non si pedala! O meglio, sempre per il discorso delle due forze, si fa la cosa opposta, cioè si fa forza sui pedali in senso opposto (nella direzione opposta della pedalata) e contemporaneamente ci si sbilancia verso dietro, per contrastare la componente di gravità che ci spinge a cadere in avanti (più semplice a farsi che a dirsi). Proprio per questo quando si è in discesa ripida e si vuole rallentare, si spinge sui pedali nel senso opposto della pedalata e si porta il corpo molto indietro.Viceversa se siamo in salita facciamo molta forza sui pedali nel senso della pedalata e spingiamo il corpo molto in avanti. Come detto all'inizio, questa è tutta teoria, che volendo possiamo anche dimenticare; è il nostro corpo che capirà da solo come comportarsi per non rotolare giù da una montagna!
Come prennanunciato però esistono molti monocicli dotati di freno, a disco o magura, il quale principalmente serve a rallentare, aiutando le gambe nella frenata, o a bloccare totalmente la ruota in caso si voglia scivolare ad esempio su un terreno sabbioso.
Non dimentichaiamo però una cosa molto importante: tutto il discorso fatto sulla forza che si esercita sui pedali è strettamente legato alla lunghezza della pedivella che si utilizza. La regola è semplice, più lunga è la pedivella più si fa leva, quindi minore è lo sforzo che si fa per far ruotare il monociclo, ma allo stesso tempo il piede, con una pedivella più lunga, percorre una circonferenza maggiore, e di conseguenza impiega più tempo per far fare un giro completo alla ruota, e quindi la velocità di camminata nel complesso è minore.
Ma.....come si gira????
Anche in questo caso le forze sono due. La prima si fa sulla sella. la seconda è sempre la gravità. Non a caso la sella di un monociclo ha una forma simile a quella di una bici posteriormente, ma anteriormente è diversa. Perchè? Semplice! Perchè quando si vuole girare in monociclo, basta spingere con l'interno coscia sulla sella verso la direzione desiderata. Ad esempio per girare a destra, si spinge con l'interno coscia della gamba sinistra sul lato sinistro della sella spingendolo verso destra .In tal modo il monociclo ruota su se stesso e maggiore sarà la forza maggiore sarà la rotazione. Naturalmente anche le braccia e il busto fanno la loro parte per dare slancio alla rotazione delle gambe.
E la seconda forza? La seconda è sempre la gravità. Come in una bici, sulla quale oltre a girare il manubrio ci incliniamo anche verso il lato dove vogliamo girare, così in un monociclo ci si inclina un po' a destra per girare a destra, a sinistra per girare a sinistra.Quindi, combinando le due forze, o usando solo una delle due, il monociclo riesce a girare. In parole povere, mentra in bici ci si inclina e si ruota il manubrio, in monociclo si fa lo stesso, ma il ruolo del manubrio lo gioca la sella.
Insomma........
come dicevamo all'inizio,la fisica di un monociclo in movimento, è relativamente complicata, ma anche affascinante.
Provare per credere!






